venerdì 4 gennaio 2013

Diamo tempo al tempo

Tramonto - © Franco Faà
Tramonto a Badu Ganu, 2 gennaio 2013 - Photographer: Franco Faà

Gennaio 2013. Un nuovo anno ha inizio. Si brinda al nuovo, al futuro, ripensando a ciò che è stato fatto in passato, a quanto di più si poteva fare, a quello che rimane con l’incognita del futuro.

Volpe - © Franco Faà
Nella nostra piccola porzione di mondo, nel 2012 vi è stato un gran movimento, letteralmente. La casina tarlata è stata rasa al suolo, con gran dispiacere delle Algyroides e del Geko che vi avevano messo su casa. Con gran disappunto dei ragni che entravano a cercare riparo. Con grande curiosità da parte dei gatti, che hanno seguito i lavori passo passo. Per le termiti è stato un vero colpo, ma anziché darsi per vinte, han cercato casa più in là. (Insomma, non vi è modo di liberarsi di loro!).

E’ stato aperto un sito internet (e questo blog di supporto, per testi liberi e versi sciolti) per mostrare le magnificenze di Badu Ganu, che sono davvero tante, tutte straordinarie come solo Madre Natura sa fare. Dal microorganismo ai quadrupedi, dalle Mixoamoebe alle Ovis aries, tutti hanno posato, volenti o nolenti, per una foto ricordo. In ricordo di un breve passaggio di cortesia, come l’Upupa. La Volpe, per far sapere a tutti che anche lei c’è, ha il suo posto e la sua importanza nel territorio, e che non ha tutte le colpe che le imputano. (Ma questo lo sappiamo, solo, va bene di dare sempre la colpa agli altri delle nostre malefatte, per esempio il ladrocinio di abbacchi, specie a chi non può difendersi).


Cyphophtalmides © www.baducanu.eu
Un Cyphophtalmides.
I Ragni hanno avuto grande pazienza, per dimostrare che non sono così terrorifici come fan credere gli umani. Non sono qui per noi, sebbene proprio noi usufruiamo del loro lavoro. Bisogna però starci attenti: sono piccoli, ma poco tolleranti se molestati inconsapevolmente o meno. Quindi, occhio, ognuno tenga le debite distanze.

Gli insetti l’han fatta da padroni, poiché sono il gruppo più numeroso degli animali presenti a Badu Ganu. E han posato tutti, nessuno escluso, per far conoscere di quante differenze, forme, colori, è formato il loro mondo. Un mondo poco conosciuto, da cui le notizie arrivano frammentarie e difficili da interpretare se non si conosce più che bene l’inglese, il francese, il tedesco, il cinese, il russo, lo spagnolo etc etc. Rimane l’osservazione sul campo, mettendo in conto i diversi tempi biologici di ognuno: cinque – sei mesi la Mantide religiosa, anni una tribù di Messor capitatus, e sporadiche apparizioni di tanti altri, appunto più difficili.

Phlomis © Franco Faà
La bella Phlomis
La catalogazione delle piante è a buon punto, anche se mancano quasi totalmente le specie arboree più grandi, gli alberi. Dotati come sono di buone radici, so che non scapperanno e posso dedicarmi loro con più calma.

Nel 2012 è arrivato Segundo, abbandonato chissà da chi (!!!!) a Badu Ganu. La disputa tra Pedro e Segundo non ha ancora avuto fine, tra alti e bassi. Io non dispero, né nel caso si presenti un gattofilo a portarselo via, né ad un accordo di non belligeranza fra i due gatti.

Segundo © www.baducanu.eu
Di vedetta o in salvo?
Ci sono state visite anche di bipedi senzienti (di cui è di rigore la privacy), all’inizio molto perplessi su alcuni punti incolti della campagna. La spiegazione del perché, cioè sono i posti dove possono sopravvivere tranquillamente i nostri piccoli amici, alcuni l’han presa seriamente, altri sono rimasti nel dubbio che è sempre meglio un prato all’inglese, e una bella aratura due – tre volte l’anno. Vallo a far capire a questi che un prato all’inglese qui non ci fa niente, oltre che troppo dispendioso nel periodo estivo. La biodiversità si protegge proprio evitando l’aratura e lo sfalcio, e credo di non peccare di presunzione quando penso che Badu Ganu non voglia assomigliare a un sobborgo di Londra, ma preferisca tenersi stretta la sua originalità e peculiarità.

Che ci prospetta il 2013? Speriamo niente di faticoso, poiché già è difficoltoso destreggiarsi tra centinaia di piante e più ancora di animali. Comunque vada, speriamo di cavarcela.

Zoropsis spinimana  © www.baducanu.eu
Zoropsis spinimana
Un’unica richiesta a questo nuovo anno, e agli anni a venire: non appiccate più incendi. Grazie. Ne abbiamo già avuti fin troppi; anzi, ne abbiamo proprio abbastanza.

E che buon pro ci faccia.





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