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La Clonopsis gallica con la fuoriuscita dell'emolinfa. |
Estate. L'erba nei prati è alta e secca, e in Sardegna è sinonimo di pericolo incendi. Difficile che il fuoco parta per autocombustione, al 99,99 per cento è sempre l'uomo che appicca il rogo.
Quando si cerca di mantenere un'isola il più possibile intatta per i nostri piccoli e indifesi amici, se non si dispone di molto denaro per predisporre opere di antincendio, bisogna per forza optare per lo sfalcio, cercando di far meno danni possibili. Si sfalcia attorno al confine del terreno, e dei percorsi all'interno, per permettere la circolazione e l'osservazione degli animali.
Va da sè che con gli insetti l'operazione è a grande rischio, maggiore se si usano falciatrici, rasaerba o decespugliatori a motore. Finché si tratta di insetti volanti, non c'è problema. Neanche con i ragni, che andranno a costruire la tela altrove, a meno che non si tratti d'un nido o di una schiusa di minuscoli ragnetti.
Il problema si pone con animali lenti, per esempio la
Clonopsis gallica, che sta tutto il giorno a dormicchiare fingendo d'essere un rametto.
E' con animali di questo tipo, che lo sfalcio diventa un problema.
Nell'immagine sopra, una Clonopsis a cui è stata "tagliata" una zampa, con la fuoriuscita dell'emolinfa verde.
Purtroppo è inevitabile, tanto sono difficili da individuare a causa del loro mimetismo, anche prestando molta attenzione al taglio dell'erba secca.
Per fortuna, andando piano, molti insetti stecco si salvano, come i due nelle immagini sotto.
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Immagine sopra e sotto: due Clonopsis gallica salvate dallo sfalcio. |