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Ghiaccio |
Della neve caduta ieri è rimasta qualche traccia qua e là, diventata ghiaccio nei punti più in ombra del terreno. Gli animali, infreddoliti, si sono dati alla macchia, nascosti sotto piante e pietre.
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I solchi formati dalla pioggia del 2 febbraio 2013 |
Qui sopra, i solchi formati dalla tracimazione del rio Sa Uttorina, dopo la pioggia del 2 febbraio.
Niente di che, è soltanto una sterrata che porta alle campagne.
Eppure si possono fare alcune considerazioni.
Primo, che se non si fossero creati degli sbarramenti al rio, volutamente o per dimenticanza, trattandosi di un rio per la maggior parte dell'anno asciutto, questo sconquasso non succedeva.
Secondo punto, molto polemico. Ora chi aggiusterà la strada? Una pia anima volontaria? Una colletta tra i proprietari delle campagne attigue? Oppure, avendo pagato l'Imu, ci si aspetta qualcosa in cambio?
L'unica cosa certa è che lasciandola così può solo peggiorare; e se la Natura ringrazia, non lo faranno i guidatori di auto. Intanto, i soliti motocrossisti potrebbero esimersi dal percorrerla per un po' di tempo, così da non creare ulteriori problemi alla sterrata. Grazie.
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Euphorbia helioscopia |
Mentre noi contiamo i danni, la Natura fa il suo corso, ed ecco spuntare la bella Euphorbia helioscopia, chiamata anche E. calenzuola.
Questa piccola piantina, molto comune nei prati di tutta l'Europa e l'Asia, non va colta a mani nude. Al suo interno contiene un lattice che, a persone già sensibili, può causare dermatiti. Utilizzata in passato come erba purgativa e febbrifuga, poi abbandonata perché tossica, oggi viene studiata per alcune proprietà dei suoi estratti come antiossidanti e antibatterici.
Sa lùa, uno dei nomi sardi dell’euforbia, un tempo veniva utilizzata dai pescatori di frodo d'angulle e trote. Prendevano mazzi di sa lùa, la mettevano in un sacco, la pestavano e buttavano il tutto nell’acqua. Non tardavano molto ad affiorare le anguille, intossicate dal veleno dell’euforbia. Quanto fossero buoni i pesci pescati in questo modo, lo ignoro, ma non credo di sbagliare pensando fossero pessimi, se non addirittura tossici. Meglio essere in regola con la licenza di pesca, osservare calendari e divieti, e mangiare un buon pesce sano e saporito.
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